martedì 23 ottobre 2012

Oro e immobili? Giù le mani!


Preg.mo Governatore della Banca d’Italia
Via Nazionale 91,
00184 ROMA


Egregio Governatore,

non Le sarà sfuggita la recentissima presa di posizione del presidente della Consob: per abbattere il debito pubblico “la Banca d’Italia può liberamente disporre di tutti i propri beni mobili e immobili, nei limiti in cui tali atti di disposizione non incidano sulla capacità di poter trasferire alla Bce le attività di riserva eventualmente richieste”.
Come tradotto da ItaliaOggi (9 ottobre): “Consob chiede l’oro di Bankitalia”, da immettere in un “superfondo” composto anche da “immobili e partecipazioni”.

A pochi giorni da questa presa di posizione, apprendiamo dall’Agenzia ANSA del 21 ottobre: “Nuovo impulso all'operazione debito pubblico tramite dismissioni... [si terrà] un confronto a porte chiuse, al quale sono stati invitati i vertici dei partiti e i soggetti istituzionali coinvolti … tenuto dai rappresentati di Cassa Depositi e Prestiti, Agenzia del Demanio e Bankitalia”.
Precisa l’Agenzia ASCA (22 ottobre): “L'obiettivo e' raccogliere 15-20 miliardi di euro l'anno, pari all'1% del Pil attraverso l'operazione di vendita degli immobili pubblici”. Alla riunione “a porte chiuse”, convocata dal Ministro dell’Economia, parteciperanno tutte le istituzioni coinvolte (Banca d'Italia, Cdp, Agenzia del Demanio), l'Anci, i presidenti di Senato e Camera, e i leader dei partiti politici Pd, Pdl e Udc con i rispettivi responsabili economici.

Non vorremmo scoprire che tanti anni di lavoro, dedizione e sacrifici da parte dei lavoratori dell’Istituto, che hanno contribuito all’accrescimento del patrimonio della Banca, venissero ora “devoluti” per costituire “superfondi” di incerta natura e di altrettanto incerta finalità.
Non vorremmo apprendere dalle agenzie di stampa che i “frutti” “mobili e immobili” del nostro lavoro vengono sottratti alla Banca d’Italia.

Riteniamo di avere il diritto di sapere, da chi riveste un ruolo primario nella nostra Istituzione, se esistono progetti che, nell’immediato e nel futuro, mettano in discussione la proprietà e la destinazione dell’“oro di Bankitalia”, ovvero dei suoi immobili (la grande maggioranza dei quali, è il caso di ricordarlo, costituisce garanzia del trattamento pensionistico R.T.Q. ed è correntemente concessa in fitto a innumerevoli colleghe e colleghi).

In attesa di un cortese riscontro, Le porgiamo cordiali saluti.

Roma, 23 ottobre 2012
LA SEGRETERIA NAZIONALE

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