giovedì 3 maggio 2012

La Caspie è scomparsa. La Banca pure?

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Al Capo del Servizio P.I.N.E.

Con nota dello scorso 21 marzo indirizzata a codesto Servizio, la Caspie giustificava i ritardi nella lavorazione delle pratiche di rimborso sulla base dei seguenti elementi:
  • i “tempi tecnici necessari” alla “nuova compagnia assuntrice del rischio” per il caricamento “nel proprio sistema informatico” di “tutti i dati anagrafici dei dipendenti della Banca d’Italia”;
  • la “tardiva richiesta di proseguire a erogare assistenza sanitaria”, “causata dal rinvio dell’esito della ‘nota’ gara”;
  • “l’inusuale copertura del rischio, limitata a un solo semestre”.
A quarantacinque giorni di distanza da quella lettera, il Sindacato Indipendente ha notizie certe del persistere di innumerevoli situazioni di ritardo nella definizione delle pratiche di rimborso da parte della Caspie. Numerose di esse si riferiscono ancora - addirittura! - ai mesi di novembre e dicembre 2011.
E’ di palese evidenza il disagio che tale situazione arreca ai colleghi. Un disagio che in diversi casi assume una portata molto significativa, per via delle ingenti spese sostenute e degli inspiegabili ritardi nei rimborsi. A fronte di questo peso ingiustificabile, l’ipotesi di una piccola “penale” per i giorni di ritardo
- la cui verifica è rimessa al singolo assicurato -riveste una portata “consolatoria” assai limitata.
A ciò si aggiunge il fatto che tutti siamo tenuti a presentare in questi giorni la dichiarazione dei redditi 2011 e la documentazione concernente le spese sanitarie da portare in detrazione fiscale. L’impossibilità di conoscere l’esito delle richieste di rimborso (e quindi di conoscere l’ammontare da detrarre in sede di dichiarazione) e la mancanza della documentazione in originale, trattenuta dalla Caspie da circa sei mesi (!!), costituisce un ulteriore elemento di forte incertezza e gravi disagi.

Tutto ciò premesso, il Sindacato Indipendente chiede di conoscere cosa abbia fatto codesta Amministrazione per impedire che si perpetuassero i disagi sopra indicati, quali iniziative siano state assunte e quali si intende assumere, anche in sede giudiziaria, per salvaguardare il diritto del personale in servizio e in quiescenza a un trattamento assicurativo rispettoso delle condizioni contrattuali pattuite.

Analogamente, il SIBC chiede quali iniziative siano state assunte dalla Caspie per smaltire i ritardi accumulati, e quali garanzie l’Amministrazione sia in grado di dare ai colleghi in merito alla tempestiva definizione di tutte le pratiche di rimborso, per le spese sostenute fino al 30 giugno p.v..

Nell’occasione, il SIBC chiede che venga data informativa a tutti i colleghi in merito agli esiti della gara di appalto per la copertura sanitaria decorrente dal 1° luglio p.v.. Si rammenta, infatti, che proprio codesta Amministrazione affermò con granitica sicurezza che - rispetto alla scadenza del 31 dicembre u.s. - sarebbe stata sufficiente una proroga della copertura allora vigente di tre soli mesi (ossia, fino al 31 marzo u.s.) e che fu proprio la Caspie a imporre una proroga più prolungata (sei mesi). 

Certi che codesta Amministrazione non oserà quindi neppure ipotizzare ulteriori proroghe della vigente copertura sanitaria, attendiamo che codesta Amministrazione fornisca una sollecita ed esaustiva risposta alle legittime preoccupazioni di tanti colleghi.

Roma, 3 maggio 2012
LA SEGRETERIA NAZIONALE

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