lunedì 12 novembre 2012

I Sindacati e la "ricreazione" (finita)


In un Paese che perde fiducia nelle Istituzioni, nei Partiti, negli organismi di rappresentanza, cosa accade ai Sindacati? Accade che sono colpiti anch’essi da una crescente sfiducia, in parte perché i tradizionali strumenti di contrasto rispetto al “ datore di lavoro” non pongono più davvero in difficoltà la controparte (ad esempio, lo sciopero); in parte perché diversi sindacalisti fanno del loro meglio per screditare la funzione che sono chiamati a svolgere.

E’ di poche settimane fa la notizia di un’inchiesta - rivelata dal Corriere della Sera - secondo la quale la CISL, sindacato dominante nell’AMA, municipalizzata romana dei rifiuti – avrebbe messo in piedi “un sistema di potere fondato su un tariffario per gli avanzamenti di carriera” (sic!), al quale avrebbero poi partecipato anche altre sigle sindacali. Secondo il Corriere, si tratterebbe di “qualcosa di inimmaginabile: «tariffe» legate a promesse di avanzamenti di carriera, chieste ai lavoratori dal sindacato dominante nella municipalizzata rifiuti, la Cisl. Con un prezzario di massima: 250 euro per salire dal 4° al 5° livello, 350 per arrampicarsi dal 6° al 7°, 500 euro tondi per inerpicarsi fino all'8°, a un passo dalla posizione di quadro.” Prezzi modici, insomma.

A gestire l’intero sistema sarebbe proprio il segretario della Fit-CISL, che è anche - nientemeno - che il presidente del CRAL, il Circolo Ricreativo aziendale dell’Ama (l’equivalente del nostro CASC), che avrebbe “beneficiato” anche di diramazioni in altre aziende “para-pubbliche” come la società Multiservizi, controllata al 51% dalla municipalizzata dei rifiuti, dove la moglie del dirigente CISL & presidente CRAL era stata recentemente assunta in part time a 30 ore e uno stipendio di 2.200 euro mensili.

La Procura romana ha anche acceso i riflettori sull'affidamento di 250.000 euro pubblici ai vertici del CRAL, il “dopo-lavoro”, per la ristrutturazione di un importante centro sportivo nella capitale. Scrive il Corriere: “I fondi, gestiti in prima persona dal presidente del CRAL (CISL) e dall'amministratore (dato in partenza dalla Cgil per la CISL) non sono andati a buon fine: dopo l'affidamento ad alcune ditte della ristrutturazione dei 6 campi di calcio e calcetto, palestra, spogliatoi e bar-ristorante, il Cral ha rinunciato”. Non tutti i Circoli Ricreativi riescono col buco. O meglio: c’è buco e buco.

Tutto da provare, certo. Nel frattempo, lo stesso Bonanni ha messo da parte le persone più coinvolte nello scandalo, per evitare un coinvolgimento eccessivo della confederazione. Resta però il dato di partenza: se i cittadini perdono fiducia nelle Istituzioni, se i lavoratori perdono fiducia nei Sindacati, non dipende da un abbaglio collettivo. Dipende dai comportamenti di chi sfrutta Istituzioni, Partiti, Sindacati, per fini personali.

Siccome noi del SIBC proprio non ce la facciamo a essere “come tutti gli altri” (né facciamo il minimo sforzo per esserlo) ci siamo dotati da quasi due anni di un Codice Etico che i nostri dirigenti (compresi i consiglieri CASC!) sono tenuti a rispettare, e che sarà inserito nuovo Statuto che vedrà la luce con il Congresso SIBC di fine mese.
Contro la crisi di fiducia verso le Istituzioni, i Partiti, i Sindacati, qualcuno demonizza chiunque osi criticare Istituzioni, Partiti, Sindacati.
Noi no. Noi preferiamo andarecontrotendenza, adottando comportamenti positivi. Il futuro ci dirà chi avrà avuto ragione.

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