Nel corso dell’incontro con il tavolo unitario SIBC, UILCA e FALBI, la Delegazione aziendale ha confermato l’intendimento di conferire alla SIDIEF il patrimonio immobiliare della Banca d’Italia, posto a garanzia del trattamento di quiescenza del personale assunto prima del 28.04.1993, intendimento già espresso in sede di Commissione consultiva ex art. 3 del Regolamento del T.Q.P.; un patrimonio di circa 6.000 unità immobiliari, in larga parte ad uso residenziale.
A fronte del conseguente aumento di capitale della SIDIEF per un ammontare equivalente al valore di bilancio di tali immobili, il controvalore azionario confluirebbe nel bilancio della Banca d’Italia.
In concomitanza con l’operazione, SIDIEF trasferirebbe la propria sede sociale in Roma e accoglierebbe 10 colleghi distaccati dal Servizio GEI.
Sull’operazione in discorso, il SIBC, anche con gli alleati di Falbi e Uilca, ha sollevato diverse motivate perplessità sull’operazione, davanti alle quali il Funzionario Generale preposto, dott. Minichiello, ha fornito alcune utili precisazioni e assunto importanti impegni.
GARANZIA PREVIDENZIALE. Correggendo l’iniziale impostazione (“il trattamento previdenziale sarebbe quindi garantito dal valore azionario, di pari entità rispetto a quello degli immobili conferiti”) la Banca ha accolto l’obiezione del SIBC relativamente alla garanzia del trattamento previdenziale, che risiede nell'accordo negoziale traslato nel Regolamento T.Q. e quindi nell'intero patrimonio della Banca d’Italia, e non certo in una specifica posta di bilancio o in qualsivoglia “carta azionaria”.
MANUTENZIONE DEGLI STABILI. Numerosi colleghi che già oggi abitano in appartamenti gestiti da SIDIEF (segnatamente a Firenze, Milano e altri importanti centri) lamentano disagi e pessime condizioni manutentive, persino peggiori (se possibile) di quelle registrate per gli immobili gestiti direttamente su Roma.
A tale proposito, la Banca non ha saputo fornire altro che generiche garanzie su “più adeguate attività di manutenzione degli stabili”, che andrebbero sia a tutelare i colleghi che vi abitano, sia a evitare il deprezzamento del valore della partecipazione (totalitaria) della Banca in SIDIEF.
REGOLE DI ASSEGNAZIONE DEGLI IMMOBILI. La Banca ha garantito che le regole di assegnazione degli immobili non saranno modificate rispetto a quanto previsto dal Regolamento che recentemente è entrato in vigore, per perseguire (ancora parzialmente) una maggiore equità allocativa del patrimonio residenziale della Banca d’Italia. E’ stato peraltro precisato che gli appartamenti rimasti“inoptati” per due volte potrebbero essere liberamente ceduti in affitto a terzi.
CONDIZIONI LOCATIVE. Tutti i rapporti locativi e contrattuali si trasferiranno in capo alla SIDIEF che opererà secondo una precisa Convenzione con la Banca d'Italia, che ne è l'unica azionista. In particolare, su precisa sollecitazione, la Delegazione aziendale ha assicurato che non saranno variati nel tempo gli attuali criteri di fissazione dei canoni di locazione, che - come noto - dal 2005 sono legati a determinate fasce dei patti territoriali vigenti. Il testo della Convenzione tra Banca e SIDIEF sarà consegnato a tutte le Organizzazioni sindacali.
ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE. E’ stata esclusa, con decisione, ogni ventilata ipotesi di “alienazione” di tutto o parte del patrimonio immobiliare.
PERSONALE DISTACCATO PRESSO SIDIEF. La Banca ha precisato che saranno distaccati presso la società 10 colleghi, facenti parte sia del ruolo tecnico che di quello amministrativo del Servizio GEI – Divisione gestione patrimoniale.
A garanzia dei colleghi interessati, è stato assicurato che “il distacco sarà disposto solo su base volontaria” e avrà una durata di sei mesi, eccezionalmente rinnovabile per ulteriori sei. A tali colleghi la Banca non intenderebbe riconoscere l'indennità Vermicino, a differenza di quanto previsto per situazioni analoghe. Davanti alle obiezioni sul punto, la Banca si è riservata un ulteriore approfondimento della questione.
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